Dove sei?
Perché non riesco a trovarti?
Questo vissuto
plastificato, meccanico,
non è per noi,
che conosciamo
il movimento
di emozioni,
che abbiamo bisogno
di plasmarci in un'armonia.
Dove sei?
Perché non riesco
a trovarti?
Scavami...
sprofondami nell'intenzione...
affonda fino a farmi male...
fino a scalfirmi la tristezza.
Stanotte ho pisciato sangue
sopra il giorno passato,
stanotte avrei ballato con te
fino al pianto della carne.
Dove sei?
Rincorsa di venti
e sabbie tormentate
danzate al sole del
fiato primordiale.
Valdobbiadene 19 aprile 2009 - Auditorium CELESTINO PIVA
giovedì 1 ottobre 2009
venerdì 10 luglio 2009
L'UOMO DEL BAR
L'uomo del bar
entra importante.
Saluta tutti
con grandi sorrisi,
come tutti
fossero amici.
Poi ordina il solito.
Si confronta un momento
sul bordo del bicchiere,
poi di colpo
se lo ficca in gola
per troncare
ogni dispiacere.
L'uomo del bar
a volte entra silenzioso.
Non saluta nemmeno,
non ti guarda negli occhi.
Cerca un giornale e
si nasconde in un angolo
a bere senza voglia
il suo caffè amaro.
L'uomo del bar
si confida spesso.
Racconta di sé,
di tutte le donne
che ha avuto,
di tutte le ingrate
che lo hanno lasciato,
di tutte le fidanzate
che non sanno di esserlo.
L'uomo del bar
sa quello che vuole!
Lui è uno che sa farsi valere!
Bestemmia con rabbia,
poi ingoia di colpo
un altro bicchiere.
entra importante.
Saluta tutti
con grandi sorrisi,
come tutti
fossero amici.
Poi ordina il solito.
Si confronta un momento
sul bordo del bicchiere,
poi di colpo
se lo ficca in gola
per troncare
ogni dispiacere.
L'uomo del bar
a volte entra silenzioso.
Non saluta nemmeno,
non ti guarda negli occhi.
Cerca un giornale e
si nasconde in un angolo
a bere senza voglia
il suo caffè amaro.
L'uomo del bar
si confida spesso.
Racconta di sé,
di tutte le donne
che ha avuto,
di tutte le ingrate
che lo hanno lasciato,
di tutte le fidanzate
che non sanno di esserlo.
L'uomo del bar
sa quello che vuole!
Lui è uno che sa farsi valere!
Bestemmia con rabbia,
poi ingoia di colpo
un altro bicchiere.
venerdì 19 giugno 2009
ALZHEIMER
Ti tenevo per mano
mentre la sera penzolava
dalle foglie del tiglio.
Ti era seduta accanto
la mia ultima volta:
poi sparisti oltre
il limite della memoria,
nella terra del tuo
primo respiro;
e falena volasti
nel prato umido di silenzio
fino alla finestra illuminata
da una luce che
potesse riscaldare
il tuo mantello di buio.
Pensavi a un'anima immortale
forgiata dagli dei
stampata nell'eterno:
eri il sogno del tuo sogno!
Un calamaio che voleva raccogliere
tutte le parole dei tempi.
L'ultima volta
mi davi del Lei e
mi guardavi smarrita.
Avevi perso anche quel po' di paradiso
che ti sei permessa d'inventare
in quel tuo mondo di preghiere
e quelle favole di cieli
riflessi ora nel pozzo oscurato
del rarefare della mente.
mentre la sera penzolava
dalle foglie del tiglio.
Ti era seduta accanto
la mia ultima volta:
poi sparisti oltre
il limite della memoria,
nella terra del tuo
primo respiro;
e falena volasti
nel prato umido di silenzio
fino alla finestra illuminata
da una luce che
potesse riscaldare
il tuo mantello di buio.
Pensavi a un'anima immortale
forgiata dagli dei
stampata nell'eterno:
eri il sogno del tuo sogno!
Un calamaio che voleva raccogliere
tutte le parole dei tempi.
L'ultima volta
mi davi del Lei e
mi guardavi smarrita.
Avevi perso anche quel po' di paradiso
che ti sei permessa d'inventare
in quel tuo mondo di preghiere
e quelle favole di cieli
riflessi ora nel pozzo oscurato
del rarefare della mente.
giovedì 2 aprile 2009
GIRO-GIRO-TONDO
Giro-giro-tondo
che bel mappamondo
affannata s'è la terra
non finisce guerra.
Giro-giro-tondo
non s'è toccato il fondo
la vita nella serra
l'amore sotto terra.
Perché amore fa rima con dolore?
Perché canto fa rima con pianto?
Perché gioire fa rima con patire?
Perché lealtà fa rima con falsità?
Giro-giro-tondo
com'è strano il mondo
che gioca a far sopprusi
che gioca a nascondino.
Giro-giro-tondo
com'è buono il mondo
una torta da mangiare
grosse fette da tagliare.
Perché violentare fa rima con amare?
Perché la storia
questa pesante memoria
che non ho vissuto
che non ho deciso!
Oh si!
Restare vergini
privi di storia!
Senza sofferenza
per il nero che c'è stato e
per il bianco da riavere.
La storia è un cadavere
tenuto in vita col
dolore della memoria:
illusione di un'insicura
sicurezza.
Giro-giro-tondo
com'è grande il mondo
com'è lunga la storia
piena di memoria.
Legati alla macina della storia
potremo mai fare
radicali cambiamenti?
Giro-giro-tondo
com'è strano il mondo
grosso come un cuore
spaccato dal dolore.
Giro-giro-tondo
inseguiti dalla storia
non avremo scampo
futuro e libertà.
Giro-giro-tondo
la storia ti trascina
in fondo alla rovina,
tu pensi abbia un senso
ma è solo un interminabile
perverso tormento.
che bel mappamondo
affannata s'è la terra
non finisce guerra.
Giro-giro-tondo
non s'è toccato il fondo
la vita nella serra
l'amore sotto terra.
Perché amore fa rima con dolore?
Perché canto fa rima con pianto?
Perché gioire fa rima con patire?
Perché lealtà fa rima con falsità?
Giro-giro-tondo
com'è strano il mondo
che gioca a far sopprusi
che gioca a nascondino.
Giro-giro-tondo
com'è buono il mondo
una torta da mangiare
grosse fette da tagliare.
Perché violentare fa rima con amare?
Perché rubare fa rima con donare?
Perché la storia
questa pesante memoria
che non ho vissuto
che non ho deciso!
Oh si!
Restare vergini
privi di storia!
Senza sofferenza
per il nero che c'è stato e
per il bianco da riavere.
La storia è un cadavere
tenuto in vita col
dolore della memoria:
illusione di un'insicura
sicurezza.
Giro-giro-tondo
com'è grande il mondo
com'è lunga la storia
piena di memoria.
Legati alla macina della storia
potremo mai fare
radicali cambiamenti?
Giro-giro-tondo
com'è strano il mondo
grosso come un cuore
spaccato dal dolore.
Giro-giro-tondo
inseguiti dalla storia
non avremo scampo
futuro e libertà.
Giro-giro-tondo
la storia ti trascina
in fondo alla rovina,
tu pensi abbia un senso
ma è solo un interminabile
perverso tormento.
giovedì 5 febbraio 2009
AFRICA
Lo stillio della goccia
che tocca la sete quotidiana
incisa a morsi sulle aride
crepe di un silenzio,
nell'asfissia vissuta
in ogni guerra
continuamente persa
nell'epidemia del pianeta.
Lo stillio della goccia
perla di rubino
bruciata in mezzo a una ferita
di un affare losco o
un dilagare di lebbra,
colera o aids,
in una divisione di
primi, secondi e terzi mondi,
sul corpo violentato:
del continente nero
del continente rosso
del continente frustato.
Lo stillio della goccia
è una lacrima
letta e ignorata
quasi per distrazione,
è un'ombra che si muove
vicino a un artiglio di guerra,
sulla faccia cicatrizzata:
dell'Africa nera
dell'Africa rossa
dell'Africa stuprata.
che tocca la sete quotidiana
incisa a morsi sulle aride
crepe di un silenzio,
nell'asfissia vissuta
in ogni guerra
continuamente persa
nell'epidemia del pianeta.
Lo stillio della goccia
perla di rubino
bruciata in mezzo a una ferita
di un affare losco o
un dilagare di lebbra,
colera o aids,
in una divisione di
primi, secondi e terzi mondi,
sul corpo violentato:
del continente nero
del continente rosso
del continente frustato.
Lo stillio della goccia
è una lacrima
letta e ignorata
quasi per distrazione,
è un'ombra che si muove
vicino a un artiglio di guerra,
sulla faccia cicatrizzata:
dell'Africa nera
dell'Africa rossa
dell'Africa stuprata.
Iscriviti a:
Post (Atom)