Tra le fiabe di Walt Disney
e i miraggi degli spots,
Natale è tornato
con la sua slitta restaurata
e la promessa che il mondo
sarà migliore...
almeno nel contorno.
Con un Dio che nasce povero
e salva il mondo dei ricchi
dei surrogati
degli sceicchi.
Natale nel balsamo
nell'anelito del buono
vocato alle stalle,
alle stelle,
alle grotte, alle capanne.
Nel significato
che germina prodigio.
Ammantato di buone intenzioni
di ottime cauzioni
antidoti a Belzebù.
Allora...esultiamo!
Adoriamo fumo
nella benedizione d'un incenso,
per incontrar l'azzurro
puro e denso senza
bardature di stracci.
Passeremo redenti con
i nasi alle nuvole...sorridenti
pel cammino d'un Verbo
liberato dal riservo.
E senza aver freddo
cantiamo "osanna"
alle luci artificiali,
alla favola dei Magi,
nell'odore incenerito
dell'ultimo vuoto...inerme
spirito stordito.
Valdobbiadene 19 aprile 2009 - Auditorium CELESTINO PIVA
lunedì 22 dicembre 2008
sabato 13 dicembre 2008
QUESTA BELLA ITALIA
Questa bella Italia
che mostra le cosce
e le tette al silicone
su tutti i canali della televisione.
Questa sorella Italia
con un grande fratello
figlio illegittimo di un popolo
che non sa pensare.
E l'Italia dei famosi
che strepita e si accapiglia
ma davvero mi assomiglia?
Povera Italia partigiana
dov'è così difficile
riscattare un libero pensare!
Che bella l'Italia
quella dei raccomandati,
delle mani pulite
delle mani sporche,
dove si vende e si compra
verniciando tutto con "l'onore"
a pennellate mediatiche di diplomazia.
Bella questa Italia mia
di ridenti farabutti
che si comprano il paradiso,
e di chi andrà all'inferno
perché non ci crede più.
Con le radio commerciali
gli spots, i telegiornali,
dove tu non puoi esserci
sei andato a farti quattro passi
fuori dal chiasso del paradossale.
Bella questa Italia
dove si muore in silenzio
sotto anestesia
intorpiditi al nemico
che non devi riconoscere.
Bella questa Italia
con gli occhiali alla moda
continuamente da cambiare,
con le polveri sottili
e l'ipocrisia che galleggia.
Bella, bella l'Italia
finché riesci ad arrangiarti,
finché sai barcamenarti,
che sputa quando
hai finito di parlare!
Con la cornucopia d'una fortuna
tutt'altro che cieca.
Bella l'Italia con il lupo
e cappuccetto rosso,
con l'oro del Vaticano
che ti lascia commosso;
con Gesù Cristo
rimasto inutilmente sulla croce
a urlare un suo silenzio
di pena atroce;
coi capelli pettinati all'americana
e le gambe divaricate
tra una "via crucis" e una mazzetta.
Bella l'Italia
democratica
cristiana
romantica
mammona
e benedetta.
che mostra le cosce
e le tette al silicone
su tutti i canali della televisione.
Questa sorella Italia
con un grande fratello
figlio illegittimo di un popolo
che non sa pensare.
E l'Italia dei famosi
che strepita e si accapiglia
ma davvero mi assomiglia?
Povera Italia partigiana
dov'è così difficile
riscattare un libero pensare!
Che bella l'Italia
quella dei raccomandati,
delle mani pulite
delle mani sporche,
dove si vende e si compra
verniciando tutto con "l'onore"
a pennellate mediatiche di diplomazia.
Bella questa Italia mia
di ridenti farabutti
che si comprano il paradiso,
e di chi andrà all'inferno
perché non ci crede più.
Con le radio commerciali
gli spots, i telegiornali,
dove tu non puoi esserci
sei andato a farti quattro passi
fuori dal chiasso del paradossale.
Bella questa Italia
dove si muore in silenzio
sotto anestesia
intorpiditi al nemico
che non devi riconoscere.
Bella questa Italia
con gli occhiali alla moda
continuamente da cambiare,
con le polveri sottili
e l'ipocrisia che galleggia.
Bella, bella l'Italia
finché riesci ad arrangiarti,
finché sai barcamenarti,
che sputa quando
hai finito di parlare!
Con la cornucopia d'una fortuna
tutt'altro che cieca.
Bella l'Italia con il lupo
e cappuccetto rosso,
con l'oro del Vaticano
che ti lascia commosso;
con Gesù Cristo
rimasto inutilmente sulla croce
a urlare un suo silenzio
di pena atroce;
coi capelli pettinati all'americana
e le gambe divaricate
tra una "via crucis" e una mazzetta.
Bella l'Italia
democratica
cristiana
romantica
mammona
e benedetta.
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