La sagoma svuotata
nello specchio intravista
come spettro spezzato
stampata nel precario equilibrio
vita-morte
con le redini quasi recise
da un rivolo rosso
di sangue-dolore
fusione con l'essere
che il tempo svaga e svanisce.
Quelle redini
tese come tendini
conficcate e vive
nel morso della carne che corrode
la fragile forza
dove l'ombra insiste
percuotendo il dilemma
di dilettante uomo
sul bordo insicuro
sulla lama in equilibrio.
Valdobbiadene 19 aprile 2009 - Auditorium CELESTINO PIVA
mercoledì 13 gennaio 2010
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3 commenti:
Ciao, lo sai che potremmo essere parenti? Mia mamma fa Balzan di cognome =)
..e poi -purtroppo- anche io scrivo poesie, dipingo e suono..
anzi le tue poesie sono veramente simili a quelle che scrivevo io ai tempi..la cosa mi sconcerta :O
p.s.
se mi dai una mail ti invio il link alle mie poesie che ho scritto tanto tempo fa sono troppo simili alle tue..allucinante..in privato..
:)
Ciao, Giacomo, puoi mandarmi le tue poesie a "orsobruno@email.it"
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